Personale esposto alle radiazioni, regolamento non applicato al Meyer di Firenze
La segretaria aziendale Diani: “Chieste delucidazioni alla direzione, nessuna risposta” Il coordinatore Giannoni: “Ma quale fiore all’occhiello, si disinteressano dei sanitari”
Un’azienda sanitaria tra le più famose d’Italia, considerata fiore all’occhiello per tutta la Toscana. Eppure in “casa Meyer” i rapporti tra la direzione aziendale e i rappresentanti dei lavoratori sono piuttosto tesi. La denuncia arriva dalla segreteria Meyer del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche: sul banco degli imputati la mancata applicazione del regolamento per il personale sanitario esposto alle radiazioni.
“A luglio 2022 – spiega la segretaria aziendale Gabriella Diani – era stata deliberata dal direttore generale la costituzione di una commissione con lo scopo di valutare il rischio del personale all’esposizione alle radiazioni ionizzanti. Tale commissione lo scorso 24 febbraio ha promulgato un regolamento che ha valutato l’entità di questa esposizione, riconoscendo le relative indennità economiche. Peccato che da febbraio a oggi questo regolamento non è stato applicato e nessuno a oggi ha ricevuto un euro”. Tra i sanitari più esposti c’è il “team ortopedia” del Meyer: in sala operatoria, infatti, viene utilizzato uno strumento chiamato amplificatore di brillanza che funziona grazie alle radiazioni ionizzanti. “I colleghi sono esasperati. In questi mesi abbiamo atteso un cenno da parte dell’azienda e qualche settimana fa abbiamo inviato un messaggio di posta elettronica certificata alla direzione aziendale per chiedere lo stato dell’arte. Pec alla quale nessuno ha risposto”. “Ma quale fiore all’occhiello – conclude il coordinatore toscano Giampaolo Giannoni -.
Così facendo l’azienda Meyer dimostra di disinteressarsi completamente del proprio personale sanitario: non è accettabile che si debbano attendere dieci mesi per un regolamento. E questo non è l’unico segnale di chiusura completa del Meyer, che probabilmente è l’unica azienda sanitaria italiana a non pagare i festivi infrasettimanali, nonostante sia previsto dal contratto. Proprio per questo motivo il sindacato NurSind ha citato in giudizio l’azienda e siamo in attesa della sentenza”